Visita al Museo Stibbert
Firenze, 14 ottobre 2006




Il Museo Stibbert

Tra le meraviglie fiorentine, una fra le più curiose e sorprendenti è senza dubbio il museo Stibbert, situato a Montughi, un tranquillo quartiere sulle prime pendici dei colli a nord del centro. Il museo prende il nome dal suo fondatore Federico Stibbert (1838-1906), figlio di un ufficiale britannico, ma fiorentino di nascita e da parte di madre. Appassionato collezionista di reperti storici raccolti in ogni paese – soprattutto armi e armature, ma anche mobili, costumi, arazzi, maioliche, quadri, cuoi seicenteschi lavorati (forse la più ricca collezione del genere al mondo), bronzi, lacche – alla sua morte lasciò tutto alla città di Firenze.
Sono oltre 50mila oggetti di gran qualità e raffinatezza, sistemati secondo percorsi tematici nella sua villa-castello, che lui stesso concepì come sede museale. Questo luogo straordinario è un vero paradiso per gli appassionati di testimonianze storiche e in particolare di armi antiche. Entrando nella «sala della cavalcata» si rimane a bocca aperta: vi è ricostruito a grandezza naturale un imponente e spettacolare schieramento di cavalli e cavalieri del Cinquecento chiusi nelle loro armature. E non sono da meno altre ricostruzioni d’ambiente – sempre di carattere militare e cavalleresco, ma accompagnate da costumi e oggetti d’arte locale – provenienti dal mondo islamico e dal Giappone, costituenti raccolte tra le più importanti al mondo al di fuori dai luoghi rispettivi di origine. Anche i cultori di araldica e i vessillologi, hanno modo di esaltarsi visitando il museo. Alcune sale sono letteralmente ricoperte di stemmi e la stessa facciata della villa ne porta incastonati.
Le bandiere sono legate soprattutto alle ambientazioni militari (inconsuete e interessanti alcune antiche insegne giapponesi), ma c’è una sala – dalle pareti interamente ricoperte di cuoi impressi e dipinti – il cui soffitto è formato da tredici bandiere di contrade del Palio di Siena. Si tratta di antichi drappi, di gran valore storico, risalenti ai primi anni dell’Ottocento. E ci sono anche alcuni altri vessilli da vedere, bandiere ottomane, napoleoniche e uno stendardo della guardia d'onore del Principato di Piombino (in figura).

 Sito del museo


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