In un limpido sabato ottobrino, ci siamo ritrovati in val Trebbia, al castello di Rivalta poco distante da Piacenza. Un po' di fatica per trovare la strada giusta, ma ne è valsa la pena. Avvicinandoci alla meta si scorge il maniero, alto sulla riva del Trebbia, con la torre di avvistamento emergente tra maestosi alberi secolari. Costruito verso la metà del XV secolo dai Landi, una casata che costituì nella zona un piccolo stato autonomo - «Stato Landi» - che coniava anche moneta, è oggi perfettamente restaurato, così come l'adiacente borgo. Ottimamente guidati, abbiamo percorso la struttura in lungo e in largo, dal cortile d'onore alla torre, dalle segrete alle splendide sale, dalla cantina (dove invecchia il Gutturnio, ottimo vino locale) alle cucine, dalle camere ai locali di servizio.
Emozione nella sala detta «di Lepanto», dedicata a una ricca raccolta d'armi (sec. XV-XVIII), dove sono esposti tre grandi vessilli e undici piccole bandiere che sventolarono sulle galere della famiglia Scotti nella battaglia di Lepanto, gli unici tra i vessilli cristiani superstiti oltre a quello della flotta papale di Marcantonio Colonna nel duomo di Gaeta. Annesso al castello, un piccolo museo delle uniformi (dall'unità d'Italia alla seconda guerra mondiale), con alcuni tricolori con motti risorgimentali. Una bellissima gita, a detta di alcuni, tra le più interessanti tra quelle finora effettuate.
Documentazione consigliata: D. Guerrieri, Il Castello e il Borgo di Rivalta, Ed. NLF, Piacenza, 2009.
La visita sociale al Vittoriale degli Italiani di Gardone Riviera, più volte programmata e rimandata, alla fine è stata fatta. Anche quest'anno ottobre è stato propizio, avendoci regalato uno splendido sabato di sole che ha esaltato la bellezza dei luoghi. Il tempo limitato non ha consentito di seguire tutti i percorsi del vasto complesso monumentale e naturalistico e la visita si è concentata sul ricco patrimonio storico del Museo della Guerra, struttura completata intorno al 2000 nei locali dello «Schifamondo», ma già nei progetti di Gabriele d'Annunzio - vanificati a causa della sua morte (1938) - che desiderava celebrare le gesta sue e dei suoi fedelissimi, il volo su Vienna, Buccari, le bocche di Cattaro, Fiume.
Il museo è arredato in modo simile a quello di una nave da crociera atlantica dell'epoca, le finestre sono in forma di oblò, i rivestimenti in legno. Innumerevoli i cimeli, moltissimi i vessilli, per lo più appartenenti alla famosa collezione dell'ambasciatore Spada. La nostra espertissima guida ci ha condotto lungo un percorso personalizzato, principalmente a tema vessillologico. Ecco allora l'enorme gonfalone del principe di Montenevoso, la bandiera nera di seta di comandante di Fiume, il tricolore macchiato del sangue di Randaccio, il gonfalone del discorso di Fiume e le altre numerose bandiere fiumane, le bandiere delle città, di dimensioni eccezionali (le abbiamo viste dispiegate necessariamente solo in parte).
Un ringraziamento particolare alla dottoressa Franca Peluchetti per il suo interessamento teso a rendere speciale la nostra visita al museo e al dottor Luciano Faverzani che, con competenza, pazienza ed entusiasmo ci ha guidato attraverso le stanze dello spazio e del tempo. Grazie anche ai soci del CISV Mario Gibellini e Roberto Bicci, per l'assistenza in loco.
Documentazione consigliata: A. B. Spada, L. Faverzani, Il Museo della Guerra di Gabriele d'Annunzio al Vittoriale degli Italiani, Ed. Grafo, Brescia, 2008.
Ben organizzata come la precedente da Alfed Znamierowski, presidente dell’Istituto Araldico-Vessillologico polacco (IHW, Instytut Heraldyczno- Veksylologiczny) si è svolta dal 4 al 6 settembre 2014 la Seconda Conferenza Europea di Araldica e Vessillologia. Oltre trenta studiosi provenienti da quindici paesi, per la maggior parte dell’est europeo, si son dati appuntamento nel campus universitario della bella cittadina di Cieszyn nella Slesia polacca sul fiume Olza che fa da confine tra la Polonia e la Repubblica Ceca. Il CISV, assente alla prima edizione del convegno, questa volta era rappresentato da Flavio L. Marchetto, che, com’è noto, è anche presidente della consorella «Bandiere Storiche», ma tra i partecipanti c’era anche un altro socio del CISV, l’amico catalano Sebastià Herreros. Flavio ha presentato la prima parte del suo studio sulle bandiere medioevali di Milano riguardante il periodo dell'istituzione del libero comune e quello successivo della signoria. Sebastià ha dissertato di un particolare vessillo barcellonese, la bandiera di Santa Eulalia. In genere interessanti e approfondite le altre letture (ne daremo maggiori dettagli su «Vexilla Italica»). Degna di nota la visita guidata alla Biblioteca Storica di Cieszyn, dove erano in mostra antichi libri di araldica, pezzi unici da maneggiare con i guanti.
Un doveroso ringraziamento a Flavio Marchetto, che ha puntualmente riferito dell'evento e ha fornito copioso materiale fotografico da cui sono tratte le immagini di questa retrospettiva.
Approfittando ancora una volta di un limpido sabato d'ottobre, ci siamo dati appuntamento in Piazza San Marco a Venezia. La nostra meta era in effetti il Museo Storico Navale di Venezia, in Campo San Biagio vicino al glorioso Arsenale della Serenissima, che abbiamo raggiunto con una piacevole passeggiata lungo la Riva degli Schiavoni. L'idea di questa visita, prospettata al convegno di Varese, era stata accolta con entusiasmo anche perché abbinata a una città dal fascino senza paragoni. Bisogna dire però che il numero di partecipanti non è stato altrettanto entusiasmante. L'invito a visitare individualmente il museo è comunque sempre attuale, e chi lo accoglierà non resterà deluso. Le luminose sale del museo sono distribuite su ben cinque piani. Molteplici i motivi d'interesse, dalle mappe tridimensionali dei porti fortificati veneziani nel Mediterraneo alle armi navali, dagli antichi portolani ai modellini in scala, dai cimeli provenienti da navi gloriose della Marina italiana (Vittorio Veneto, Caio Duilio, Ferruccio ecc.) al Bucintoro. Non mancano curiosità, come la sala dedicata al Giappone, o la ricca collezione di conchiglie (donata dalla stilista Roberta da Camerino). Un intero settore è dedicato alla Marina svedese, dove apprendiamo che la Svezia si avvalse di esperti veneziani per costruire la propria flotta. E infine le bandiere. Sono molte e di vario tipo. Sulle più antiche domina il leone di San Marco. E poi bandiere navali, fiamme, drappelle e soprattutto stendardi reali e imperiali di notevole interesse, italiani (molto ben conservati), ma anche delle principali potenze europee dei secoli scorsi: francesi (un drappo enorme di Napoleone III), austroungarici, germanici e persino brasiliani.
Qesta breve descrizione, unita alle immagini contenute nella retrospettiva che segue, non rende conto appieno della bellezza del museo. Può essere d'aiuto in rete la visita virtuale, offerta dal Ministero della Difesa-Marina. Un'ultima nota di merito: la gentilezza e la disponibilità del personale addetto.
Indubbiamente il tempo (meteorologico) ci vuol bene. In un ottobre eccezionalmente piovoso si è infatti aperta una parentesi di sereno proprio intorno alla data del nostro ritorno a Venezia dove la tradizionale meta autunnale - dopo la visita del 2014 al Museo Storico Navale - è stata ancora un museo, il Correr. Situato sul lato che chiude la piazza San Marco di fronte alla basilica, il Museo Correr custodisce un ingente patrimonio di opere d’arte e di testimonianze storiche della Serenissima per la maggior parte raccolte da Teodoro Correr, appassionato collezionista vissuto tra il 1750 e il 1830, e donate alla città con precisa disposizione testamentaria. Il percorso museale è una continua scoperta di autentiche meraviglie, ma in tema di bandiere, la tappa di maggior interesse è la sala dove sono esposti magnifici stendardi di San Marco, tra i quali la bandiera appartenuta alla galeazza del doge Domenico Contarini (1659-1675), di impressionanti dimensioni: con le sue sei code ha una lunghezza di 6,5 metri e un’altezza di 3,2. Una bella giornata piacevolmente trascorsa in amicizia, in accordo con l’intento di queste nostre visite autunnali che, come sappiamo, è anche quello di ritrovarci tra un convegno e l’altro per scambiarci idee e propositi, fare progetti. Purtroppo, come in altre occasioni simili, a Venezia eravamo in pochi; la scarsa participazione ci obbliga a una riflessione; sarà forse opportuno ripensare questa iniziativa, magari riformulandola come semplice proposta senza fissare alcun appuntamento. In tal modo, ognuno potrà, se vuole, organizzarsi singolarmente o in gruppi autonomi, scegliendo tempi e modi per la visita. Vedremo il da farsi, ma fin da ora consigliamo vivamente una visita al Museo Correr. Il biglietto d'ingresso potrà sembrare un po' elevato ma considerando che è comprensivo della visita al Palazzo Ducale e agli altri musei di Piazza San Marco ed è valido tre mesi, è da ritenersi giustificato. (http://correr.visitmuve.it/)
L’idea di istituire una «Giornata Mondiale della Vessillologia» (World Vexillology Day, WVD) è partita dalla Portland Flag Association (PFA) in collaborazione con la North American Vexillological Association (NAVA). La giornata dovrebbe essere celebrata il 1° ottobre di ogni anno e ha lo scopo di diffondere i temi vessillologici attraverso una manifestazione pubblica liberamente organizzata dalle varie Associazioni aderenti all’iniziativa. Le due società vessillologiche italiane – CISV e Bandiere Storiche – hanno deciso di partecipare insieme, dandosi appuntamento a Milano in una sede prestigiosa, il Castello Sforzesco. Così, sabato 1° ottobre molti amici sono convenuti nella Piazza d’Armi del Castello recando bandiere di ogni tipo, carte e altro materiale d’interesse vessillologico, nell’intento di attirare l’attenzione del pubblico, particolarmente numeroso nel pomeriggio per la concomitante sfilata di moto e auto d’epoca. Gli amici di Bandiere Storiche, che hanno sostenuto il maggior peso della fase preparativa, avevano allestito un gazebo completamente imbandierato. Tutti i soci presenti si sono prodigati a dare spiegazione e a illustrare il significato dei vari vessilli.
La giornata milanese è stata anche un’occasione per ricordare Peter Orenski, venuto a mancare nel mese di agosto. Peter era associato al CISV da quasi vent’anni e aveva partecipato attivamente alla vita del Centro. Fu presente più volte ai nostri convegni e ci rapprentò in alcuni congressi internazionali. Il presidente del CISV ha portato alcuni vessilli realizzati da Peter; egli infatti produceva bandiere di straordinaria qualità, comprese le belle bandierine da tavolo di tutti i nostri convegni.